Lettera al fratello Canonico Leone Costanzo Merlo

J.M.J.P.

Roma, 25 giugno 1947

Fratello carissimo,

Non sono ancora sicura di venire per il tuo 25.mo di S. Messa, così almeno con un misero scritto ti voglio essere vicina.

Ricordo il giorno della tua Ordinazione. Io ero a Susa e non son venuta per questo, quante cose da allora in poi per me… e per te…

Ricordo il giorno dopo che venni col caro papà a sentire la tua Prima S. Messa celebrata al Cottolengo, e a fare la S. Comunione dalle tue mani consacrate.

Ricordo il giorno che andasti al paese per la Prima S. Messa solenne, vi erano i genitori vicino, la mamma era felice di te.

Ora dal Paradiso i nostri cari genitori ti sono certamente uniti e ti benedicono.

Dal cielo la cara nipote Sr. Vincenzina ti guarda con affetto, con i nonni, tutti i nostri cari che già sono passati a miglior vita e là aspettano pure noi. Tu ricorda pure loro.
Io ti sono molto riconoscente, lascia che almeno una volta te lo dica e ti ringrazi. E’ per te che sono Figlia di S. Paolo. Ti ricordi che sei stato tu a farmi conoscere il Teologo?

Sono contentissima della mia vocazione, vorrei avere mille vite per dedicarle a questo nobile apostolato, benché in tanti fastidi e difficoltà.

Tu ricorda la tua sorella in questo bel giorno, dì al Signore che mi perdoni la mala corrispondenza alle Sue grazie e ci conceda di trovarci tutti uniti un bel giorno nel santo Paradiso. Se non ci sarò personalmente, ti sarò tanto vicina in spirito.

Qui le Suore hanno voluto farti preparare anche il quadro della Benedizione del Papa. Per il 29 manderanno anche il telegramma.

Auguri caro fratello di una grande santità, una bella corona di meriti e di anime da te salvate, infine un bel Paradiso che auguro pure per me e per tutta la nostra famiglia.

Ti saluto di cuore

Tua aff.ma sorella
Sr. Tecla Merlo

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